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Cosa assaggiare... da queste parti

 

Questa zona, oltre ad offrire meravigliosi paesaggi, è rinomata anche per le sue specialità gastronomiche. Vi riportiamo qualche idea...

Olive Itrane (o di Gaeta)

Conosciute in tutto il mondo come “Le Olive di Gaeta”, ma in realtà la coltivazione della “Oliva Itrana” è una delle attività economiche più importanti di un territorio sempre più vasto che comprende le pendici dei Monti Aurunci e tutto il litorale a sud del Lazio.

Sono innumerevoli i posti, ad Itri, dove vendono questo gustoso frutto in salamoia, oppure l’olio extra vergine d’oliva dal gusto caratteristico e molto raffinato prodotto con queste olive.

La salsiccia "Amara"

L’allevamento  del bestiame è anch’esso molto comune nella zona. Tra gli animali allevati il maiale occupa un posto di rilievo e il sostanziale isolamento di queste popolazioni di montanari, nel corso dei secoli, ha impedito che si diffondesse la fama della “salciccia amara”.

Si tratta di una salciccia la cui carne è lavorata grossolanamente a punta di coltello ed impastata con una mistura di erbe a base preminente, tra le altre, di peperoncino e di coriandolo. “Amara” in questo caso è sinonimo di “piccante”. Ne esistono varie versioni a seconda della quantità di peperoncino introdotta nell’impasto. Le versioni più “dolci” sono accessibili ai più purché adulti, la versione più “amara” invece può essere apprezzata solo da un palato adulto e decisamente già collaudato.

La salciccia fresca, reperibile in tutte le macellerie della zona, trova la sua naturale destinazione sulle braci ardenti di un barbecue. Lasciata essiccare la stessa salciccia può essere mangiata come un qualunque salame piccante dal gusto caratteristico ed inconfondibile.

Formaggio Marzolino

Dove si alleva del bestiame la pastorizia prospera. Di particolare pregio è la produzione locale del “marzolino”, sia nella versione naturale e sia nella versione aromatizzata ai vari tipi di erbe.

Le cicerchie

Pochissimi conoscono le cicerchie. Alcuni ne hanno solo sentito parlare. Si tratta di un legume che nella forma richiama vagamente i ceci. E’ un legume durissimo, molto resistente alla cottura, dal gusto particolare che da sempre i locali mangiano con la “Laina”. La laina è un tipo di pasta tipico della bassa Ciociaria. Si ottiene impastando la farina di grano duro con acqua ed un pizzico di sale. L'impasto va lavorato energicamente fino ad ottenere una massa uniforme e poi, per mezzo di un matterello (lainaturo), una sfoglia. La sfoglia viene ricoperta con un sottile strato di farina, fatta riposare per pochi minuti e poi arrotolata su se stessa quindi tagliata con un coltello in strisce non sottili. Tipica dei Monti Aurunci è una zuppa di cicerchie in cui è stata cotta la laina tagliata grossolanamente a pezzettini. Si tratta di un tipico piatto povero riscoperto recentemente e che riscuote un grande successo tra i turisti anche in virtù di sagre, come quella della “Laina e Cicerchie”, che vengono organizzate in diversi 

comuni della Ciociaria.

Le mozzarelle di bufala

Sperlonga e Itri si trovano a non più di una decina di km dal confine sud del Lazio, e la prima provincia campana che si trova passando il confine è Caserta, un capoluogo posto al centro di un vasto territorio che da tutti, e a ragione, è considerato la patria della mozzarella di bufala.

Gli abitanti dei Monti Aurunci si sono impadroniti dei segreti per la corretta produzione della mozzarella fatta con il latte delle bufale … ed ora hanno superato i maestri. Il sapore di questo formaggio fresco non si può descrivere, ma si può solo assaggiare. Non è raro incrociare, nelle strade che attraversano gli Aurunci in primavera ed estate, mandrie di bufale accompagnate ad altre mucche, come la mucca chianina o la scottona, e che pascolano allo stato brado lungo il margine della strada. Cenare con una caprese a base di mozzarella di bufala, basilico e di pomodori “spagnoletti” può trasformarsi in un’esperienza mistica indimenticabile.

Le aragostine e le sfogliatelle

Di nuovo la vicinanza con la Campania si fa sentire e le sfogliatelle prodotte nel luogo, per via della ricotta di qualità elevatissima, non hanno nulla da invidiare a quelle più conosciute di Napoli. Le aragostine invece meritano una menzione a parte. Non si tratta, ovviamente, di crostacei bensì di una “pastarella” fatta a base di pasta sfoglia croccante e riempita con una crema chantilly dal sapore particolare. Come noto la crema chantilly è una crema dolce alla quale è stata unita panna montata ed il tutto aromatizzato alla vaniglia.

La crema prodotta in questa zona appare particolarmente dolce ed aromatizzata ed esalta il contenitore rappresentato dalla forma di pasta sfoglia.

Pietro consiglia...

Da quanto detto si può ricavare un menu tipico da gustare anche d’estate, a cena, nel fresco della sera.

 

  • Come antipasto un trionfo di olive itrane accompagnate da alcune fette di marzolino e di salciccia essiccata. Il tutto può essere accompagnato da una bruschetta all’aglio strofinato sopra, olio extravergine locale e sale.

 

  •  Possiamo poi iniziare con una zuppa di “Laina e cicerchie” (da cominciare a preparare il giorno prima per ammollare il legume).

 

  •  Un assaggio di mozzarella di bufala al basilico e corredata da saporiti pomodori spagnoletti.

 

  •  Concluderemo infine con una generosa porzione di salciccia amara fresca asciugata al barbecue con contorno di insalatina verde e fresca per stemperare l’ardore orale.

 

  •  Quale sfizio dolce ci orienteremo verso una aragostina e/o una sfogliatella locale (ma fate trascorrere prima qualche minuto per placare la furia lasciata in bocca dal peperoncino).

 

  •  Il tutto innaffiato da Falanghina del Sannio o di Sannio Aglianico molto freddi d’estate.

 

… e che dire …

 

BUON APPETITO!

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